14 Mar 2023
SOSTENIBILITÀ
La storia del Linificio e Canapificio Nazionale è fortemente legata al territorio e ai suoi fiumi. Il Brembo innanzitutto, sulle cui acque si specchia ancora la sede di Villa d’Almè. Ma è soprattutto l’Adda che ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo dell’industria liniera. Su questo fiume, infatti, furono costruite tre centrali idroelettriche necessarie per la fornitura di energia agli opifici.
La più antica è quella di Fara Gera d’Adda, costruita all’interno dello stabilimento e che ha cominciato a muovere le sue turbine nel 1895. La centrale era alimentata dall’acqua che transitava dalla diga posta su un canale di scarico derivato, che si trova nella località di S. Anna. Visto l’ampliamento della produzione e la sempre maggiore necessità di energia, nel 1908 il canale di presa fu allargato per permettere una superiore produzione di elettricità.
Proprio per questa necessità di crescita, fu progettata nel 1918 la centrale a due piani di Cassano d’Adda dall’ingegnere Pietro Rusca, direttore dello stabilimento di Cassano. L’acqua che transita da un canale di carico in derivazione dal fiume alimenta l’impianto. La centrale entrò in funzione nel 1927.
Con lo scopo di raggiungere l’emancipazione energetica degli opifici lombardi, fu progettata nel 1942 la centrale di Vaprio d’Adda dall’ingegnere Marco Semenza, ma i lavori cominciarono solo nel 1947 dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Le acque vengono prelevate dal fiume presso la diga di Concesa (frazione di Trezzo d’Adda). Se Semenza pose la firma sul progetto tecnico, l’architettura porta quella di Piero Portaluppi, uno dei maggiori architetti del Novecento, che già aveva collaborato con il Linificio e Canapificio Nazionale progettando la sede centrale storica di via Ansperto 5 a Milano. Il disegno di Portaluppi dona alla centrale un aspetto solenne che ricorda le architetture religiose.
E oggi? In seguito ai cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo, le centrali non fanno più parte del Linificio e Canapificio Nazionale. Il fabbisogno di energia è, però, sempre presente, come presente è la necessità di seguire i principi di sostenibilità per una produzione a basso impatto. Per questo più del 50% dell’energia elettrica utilizzata per la produzione dei filati proviene da fonti rinnovabili, arrivando al 100% in Italia.