Linen, precious as the future

Linen, precious as the future

Linen, precious as the future

Cecilia Bengolea
Spin and Break Free, 2025
Performance
Linificio e Canapificio Nazionale, Villa d’Almè
GAMeC / Il Biennale delle Orobie – Pensare come una montagna
Courtesy l’artista
Foto: Paolo Biava

Spin and Break Free

Il progetto di Cecilia Bengolea nella sede di Linificio e Canapificio Nazionale, Villa d’Almè

Sabato 7 giugno. 

Negli spazi industriali dell’ex roccatura del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè, oltre 220 persone si sono raccolte per accogliere Cecilia Bengolea, artista, coreografa e ballerina, la cui pratica spazia tra video, scultura e performance. Cecilia Bengolea (Buenos Aires, 1979) ricorre spesso alla danza come mezzo attraverso il quale stimolare empatia e incoraggiare lo scambio emotivo.

Il 7 giugno ha presentato Spin and Break Free, una performance site-specific sviluppata nell’ambito di Pensare come una montagna – Biennale delle Orobie di GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

Pensare come una montagna è il programma di arte contemporanea diffusa promosso da GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, che attraversa i territori alpini e prealpini, invitando artisti, artiste e pubblico a rallentare, immergersi, ascoltare la terra e pensare per stratificazioni, come una montagna.

Un pensiero profondo, ecologico, condiviso.

È un progetto che somiglia a Linificio e Canapificio Nazionale SB | B Corp®. Perché, come le sue architetture sospese tra storia e futuro, anche il programma si radica nella memoria dei luoghi per trasformarli in spazi di relazione e immaginazione. Entrambi intrecciano materiali e saperi, corpi e paesaggi, creando trame in cui il tempo si dilata e la percezione si affina.

L’opera Spin and Break Free trae così ispirazione dai movimenti rotatori e meccanici dei macchinari storicamente utilizzati per la filatura di lino e canapa, intrecciando la memoria del lavoro tessile con le Free Dances degli anni Trenta. La coreografia, interpretata da sei giovani danzatori e danzatrici della scuola Centro Studi Danzarea di Mozzo, riflette sulle dinamiche tra gesto meccanico, ripetizione, alienazione e possibilità di liberazione individuale.

I costumi, realizzati in collaborazione con Alberto Allegretti, sono composti da fibre di lino grezzo e canapa in diversi stadi di lavorazione, richiamando i rituali del Theyyam del Kerala, India, dove la danza diventa strumento di connessione con la terra e le proprie radici. Gli abiti, dalle silhouette scultoree e materiche, sottolineano la trasformazione e il dialogo tra natura e industria.

Spin and Break Free si conferma quindi un progetto che valorizza la memoria industriale locale, la creatività contemporanea e la sostenibilità, generando nuove connessioni tra persone, materiali e territorio.

Così, dialogo tra arte, natura e industria, il Linificio si fa crocevia di pratiche sensibili e visioni poetiche, accogliendo la ricerca di Bengolea come un’eco contemporanea di antichi gesti rituali. In questo incontro, la montagna non è stato solo uno sfondo, ma una maestra di lentezza e profondità: un modello di pensiero che scava, sedimenta e rigenera.

Spin and Break Free si conferma quindi un progetto che valorizza la memoria industriale locale, la creatività contemporanea e la sostenibilità, generando nuove connessioni tra persone, materiali e territorio.

Così, dialogo tra arte, natura e industria, il Linificio si fa crocevia di pratiche sensibili e visioni poetiche, accogliendo la ricerca di Bengolea come un’eco contemporanea di antichi gesti rituali. In questo incontro, la montagna non è stato solo uno sfondo, ma una maestra di lentezza e profondità: un modello di pensiero che scava, sedimenta e rigenera.

Team creativo:

Coreografia: Cecilia Bengolea

Costumi: Alberto Allegretti  e Cecilia Bengolea

Sound design: Theo Carrere, Dub High Elements, Jideh

Danzatori e dantatrici: Francesca Carobbio, Martina Gallizzi, Alessia Morgandi, Francesca Oprandi, Umberto Rota, Virginia Gotti (Centro Studi Danzarea)

Coordinamento e comunicazione: Cinzia Xodo

Filatrici intervistate: Manola Carminati, Carla Gelmini, Nicoletta Fagiani, Claudia Cortinovis.

Curation GAMeC: Lorenzo Giusti, Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni, Manuela Blasi.